La Provenza continua a influenzare il mondo del rosé

La Provenza continua a influenzare il mondo del rosé

Nathalie Pouzalgues è enologa e capo progetto al Centro di ricerca e di sperimentazione sul vino rosé, a Vidauban, nel Var. Oggi, Nathalie è una delle esperte mondiali di rosé. In un’intervista per il Concours Mondial de Bruxelles le abbiamo fatto alcune domande sugli stili di rosé attualmente più popolari

Quando ha iniziato a lavorare sui vini rosé?
– Sono entrata a far parte dell’équipe del Centro Rosé nel 2011, ma prima ho lavorato al Syndicat des Vins des Côtes de Provence. Il Centro di studi sul rosé è stato creato nel 1999 sotto l’impulso della professione provenzale (CIVP e Camera dell’Agricoltura del Var) e dell’Istituto Francese della Vite e del Vino. È uno strumento unico in Francia e nel mondo dedicato alla ricerca applicata al vino rosé. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la qualità dei vini rosé realizzando esperimenti che vanno dalla vigna alla bottiglia. All’interno dell’équipe, io sono responsabile delle sperimentazioni sul prodotto vino rosé e sono specializzata nella ricerca applicata sull’analisi sensoriale di questi vini.

Da dove vengono principalmente le informazioni delle sue ricerche?
– Programmi di ricerca sulla viticoltura, l’enologia o l’analisi sensoriale sono regolarmente presentati a diversi livelli. Secondo l’oggetto di studio, realizziamo monitoraggi agronomici, mini-vinificazioni (100 litri) e/o degustazioni. Infine, i risultati delle ricerche vengono elaborati con vari strumenti statistici e poi comunicati ai professionisti del vino tramite pubblicazioni su riviste scientifiche e tecniche, videoconferenze, convegni, ecc.

Come si sono evoluti i vini rosé nell’arco dell’ultimo decennio?
– I vini rosé sono migliorati sul piano della qualità. Sul piano tecnico, il controllo della temperatura, dal momento della raccolta dell’uva al momento dell’imbottigliamento, è stato uno dei primi progressi che abbiamo constatato. Il secondo progresso è dovuto alla gestione dell’ossigeno, il controllo dell’ossidazione e ora pensare a una viticoltura dedicata al vino rosé. Un vigneto non è gestito allo stesso modo quando si vuole produrre un vino rosé o un vino rosso.

Le vendite di rosé in Francia rappresentano circa il 30% del mercato, superando il vino bianco. Che cosa rende il rosé così popolare in Francia?
– La qualità dei vini rosé francesi è innegabile. Alcune regioni sono emblematiche, come la Provenza. Non bisogna dimenticare poi l’attaccamento dei Francesi al modo di consumare il rosé: libero, anticonformista, conviviale…

Esiste una tendenza internazionale verso i rosé più chiari e più secchi. Secondo lei, che cosa sta guidando questa tendenza? Continuerà in futuro?
– Il motivo per cui si elaborano vini rosé sempre più secchi e chiari risiede sicuramente nel desiderio di avvicinarsi al modello di vino rosé, fine, leggero e fruttato della Provenza. Non possiamo sapere se questa tendenza continuerà, sappiamo solo che è più che una moda…
I vini rosé della Provenza hanno sempre fanno parte di questa categoria. Hanno un colore molto chiaro, aromatico con note floreali, fruttate e minerali. Al palato, sono rotondi ma asciutti, con note molto fruttate e dissetanti che evocano spesso gli agrumi e la frutta tropicale.

Questa tendenza è più tipica di alcuni paesi rispetto al altri? Quali paesi adottano prevalentemente questo stile?
– Che io sappia, il fenomeno è generale e colpisce diverse regioni francesi e diversi paesi. Le zone con un clima e dei vitigni mediterranei sono certamente in grado di produrre più facilmente vini chiari, fruttati, rotondi ma secchi che attualmente piacciono molto ai consumatori.

La tendenza nazionale a rosé più chiari sta influenzando i vini provenzali?
– Questa tendenza può causare una leggera confusione, ma d’altra parte rinforza la Provenza come punto di riferimento. Se i colori sono simili, ciò alza la posta in gioco su un altro terreno, cioè gli aromi e i sapori. Anche su questo argomento, siamo avanti rispetto agli altri. I terroir provenzali sono fatti per i rosé.

Esistono varietà più adatte di altre per produrre vini rosé chiari e secchi?
– I vitigni dal colore tenue e che offrono note fruttate sembrano essere più adatti a produrre vini rosé chiari e secchi poiché il loro lato fruttato suggerisce un’impressione di dolcezza mentre questi i vini sono secchi.

Secondo la sua esperienza, preservare le tecniche tradizionali di produzione del rosé e l’utilizzo di varietà locali (autoctone) rimane una tendenza?
– Sì, in gran parte la tecnicità e il savoir-faire non impediscono l’uso di tecniche ancestrali (contenitori di cemento, terracotta o legno, limitazione dei sulfiti, ecc.) e delle varietà tradizionali (rosé del Var).

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