Paese Ospite 2026: Yerevan, Armenia
La rinascita del Paese del vino più antico del mondo
Per la prima volta nella sua storia, l'Armenia è stata scelta per ospitare la 33a edizione del Concours Mondial de Bruxelles – Sessione Vini Rossi e Bianchi.
Riconosciuta come una delle culle più antiche della viticoltura, l’Armenia vanta una tradizione enologica che affonda le radici in oltre 6.000 anni di storia. Accogliere questa prestigiosa competizione nel cuore del Paese rappresenta, in molti sensi, un ritorno simbolico alle origini, riportando la comunità vinicola mondiale là dove tutto ebbe inizio.
Date: 19-23 maggio 2026
La 33ª edizione del CMB
Piccola per estensione, ma immensa per ricchezza culturale, l'Armenia custodisce un patrimonio enologico di straordinario valore e una fama antica per il suo iconico brandy, un tempo conosciuto come Cognac armeno. Dopo anni di silenzio, il Paese sta vivendo una vera rinascita enologica, riscoprendo i vitigni autoctoni, valorizzando le tradizioni secolari e riaffermando il proprio ruolo tra i grandi protagonisti della viticoltura mondiale.
Per rendere omaggio a questa eredità millenaria, il programma del CMB Armenia 2026 sarà prolungato di due giorni rispetto al formato tradizionale, offrendo ai partecipanti di immergersi appieno nella storia, nei paesaggi e nello spirito autentico del vino armeno.
Il viaggio comincia a Vayots Dzor, nella celebre grotta di Areni-1, dove gli archeologi hanno scoperto la più antica cantina conosciuta al mondo, risalente al 4100 a.C.
Più che un sito archeologico, Areni-1 è un luogo simbolico, una testimonianza di come il vino, in Armenia, fosse un tempo sacro, legato al rito e alla spiritualità. Entrare in quella grotta significa fare un passo indietro nel tempo, fino alle origini stesse del vino.
Il profilo vitivinicolo dell'Armenia
Con circa 13.000 ettari di vigneti, l'Armenia è una terra del vino in cui si intrecciano vitigni autoctoni, terroir unici, vigneti d'alta quota e antiche viti non innestate.
Il Paese ospita oltre 170 aziende vinicole, in gran parte a conduzione familiare, dove la sapienza ancestrale incontra la moderna arte enologica, mantenendo vive le tradizioni nazionali e locali.
Sono più di 450 i vitigni autoctoni ed endemici identificati sul territorio, tra cui spiccano Sev Areni, Voskehat, Khatoun Kharji e Kangoun. Queste varietà, antiche e naturalmente resistenti, producono vini autentici e armoniosi, capaci di preservare la loro identità anche in condizioni climatiche mutevoli. Alcuni vigneti, con oltre 120 anni di età, continuano a dare uve di straordinaria finezza, da cui nascono vini eleganti e senza tempo.
Accanto ai vini d’uva, l'Armenia è apprezzata anche per le bevande alcoliche al melograno prodotte in stile vinicolo, espressione dell’ingegno e della ricca tradizione frutticola del Paese.
Con una produzione annua che supera i 16 milioni di bottiglie di vino e esportazioni in circa 39 Paesi in tutto il mondo, l’Armenia si conferma oggi come una delle nuove protagoniste della scena enologica internazionale – la culla del vino che il mondo sta riscoprendo.
Il programma
Armenia: il percorso nascosto del vino
Il CMB Armenia 2026 invita a esplorare i diversi volti del Paese attraverso visite e degustazioni presso cantine di eccellenza nelle principali regioni vinicole. Un itinerario che conduce nel cuore dei terroir armeni, tra paesaggi autentici e un'antica tradizione vitivinicola che continua a ispirare i produttori di oggi.
Ogni tappa svelerà un diverso frammento dell'identità armena: un equilibrio perfetto tra storia, natura e maestria artigianale.
Yerevan – Il gioiello dell'Armenia
Il Concours Mondial de Bruxelles 2026 si terrà a Yerevan, una delle città più antiche del mondo, fondata oltre 2.800 anni fa. Conosciuta come la “Città Rosa” per il colore caldo della sua pietra vulcanica, Yerevan è una capitale vivace e accogliente, dove l’antico convive armoniosamente con il moderno.
Tra le strade animate, caffè all’aperto e una fiorente scena gastronomica e vinicola, Yerevan rappresenta il luogo ideale in cui l’eredità millenaria dell’Armenia incontra il dinamismo del presente.